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N. 1, 20 dicembre 2020 - NEWSLETTER DELLE CARITAS DIOCESANE DELLA SARDEGNA

IMPEGNOCARITAS

AVVENTO/NATALE 2020

La famiglia luce di speranza

Beato Angelico, Annunciazione, 1440 ca. Firenze, Convento di San Marco

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L’Avvento, il tempo in cui fare memoria della vicinanza di Dio

L’Avvento è il tempo in cui fare memoria della vicinanza di Dio, che è sceso verso di noi […]. È anche il primo messaggio dell’Avvento e dell’Anno liturgico, riconoscere Dio vicino e dirgli: “Avvicinati ancora!”. Egli vuole venire vicino a noi, ma si propone, non si impone; sta a noi non stancarci di dirgli: “Vieni!”. Sta a noi, è la preghiera dell’Avvento: “Vieni!” […]. Facciamo nostra l’invocazione tipica dell’Avvento: «Vieni, Signore Gesù» (Ap 22,20) […].
Così, invocando la sua vicinanza, alleneremo la nostra vigilanza […]. È importante rimanere vigili, perché uno sbaglio della vita è perdersi in mille cose e non accorgersi di Dio […]. Vigilare è attendere questo, è non lasciarsi sopraffare dallo scoraggiamento, e questo si chiama vivere nella speranza […].

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Papa Francesco, omelia Santa Messa con i nuovi cardinali
Basilica di San Pietro,  29 novembre 2020 (prima domenica di Avvento)

 

MONS. GIOVANNI PAOLO ZEDDA, VESCOVO DELEGATO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SARDA PER IL SERVIZIO DELLA CARITÀ

Sulle orme della famiglia di Nazaret

Siamo ancora immersi nella prova di un’emergenza che non sta risparmiando nessuno. In tanti di noi e dei nostri fratelli il cuore è stretto dalla paura, le relazioni sembrano sospese, così come molte attività. È una situazione inedita, ma non dobbiamo chiuderci alle sorprese di Dio: noi crediamo che Lui continua a guidare la storia, in modo misterioso ma provvidenziale, come sempre.
L’Avvento ci propone di osservare con attenzione persone semplici e sapienti che hanno saputo vivere sempre con fiducia e speranza.
Maria di Nazaret “ha creduto” al progetto di Dio su di lei e ha accettato di essere la “serva del Signore”. Giuseppe ha accolto l’invito a “non temere” e ha intrapreso il suo cammino di vita con Maria. Insieme si sono messi in viaggio, fidandosi unicamente della Sua parola. Hanno affidato al Padre la tessitura misteriosa dei loro giorni e perciò hanno saputo accogliere nella fede il dono del Figlio Gesù, «speranza sempre invocata e sempre attesa» e lo hanno saputo offrire all’umanità intera, per tutti i secoli.
Sulle orme della famiglia di Nazaret, anche noi siamo chiamati ad aprirci a Dio e ad ogni uomo e donna, ad ogni famiglia e comunità. Possiamo farlo, personalmente e come Caritas parrocchiale, nella sua missione di animare con l’amore di Dio tutta la comunità cristiana.
Il Signore ci domanda ogni giorno di attenderlo per saperlo accogliere, testimoniando con la carità concreta la Sua presenza e la Sua salvezza in ogni momento e in ogni situazione della vita.
La speranza cristiana ci invita a non guardare alla storia in maniera fatalistica. Essa chiede di vivere il nostro impegno nel mondo con coraggio e con fiducia. Allora non solo il tempo nuovo sarà spazio di speranza, ma noi stessi diventeremo uomini e donne di speranza.
La celebrazione dell’Avvento ci spinge a pregare affermando che il nostro tempo è quello nel quale «osiamo sperare vigilanti nell’attesa», come si esprime un Prefazio nella celebrazione eucaristica. Vogliamo davvero «osare sperare» e guardare al futuro con fiducia, nella consapevolezza che la nostra vita già appartiene a Dio. Anche nella situazione di desolazione e sconforto che oggi coglie tanta parte della nostra società, il Natale di Cristo ci apre alla speranza non solo di poter ricevere un supplemento di vita ma una nuova Vita.
Sia questo il nostro Avvento, nell’impegno concreto di incontrare, accogliere e dare speranza ad ogni famiglia e ad ogni persona.

dalle caritas

IMPEGNOCARITAS

N. 1, 20 dicembre 2020

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AVVENTO/NATALE 2020

La famiglia luce di speranza

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Sono tanti i pesi che gravano sulla famiglia, spesso imperfetta e semplice, ma anche prezioso faro che irradia luce e speranza. La sofferenza di tante famiglie è un grido che nella Caritas trova ascolto tra i volontari.
Pensiamo ad esempio a Luca e Francesca (nomi di fantasia), due fratelli ventenni uniti da un profondo legame. Sognavano il lavoro che non arrivava mai e alla fine se lo sono inventati ormai stanchi (...)

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Caritas diocesana

di ALGHERO-BOSA

Una luce di speranza in un anno difficile

Tra le famiglie che si preparano a vivere il Natale ci sono anche Luca e Simona, una giovane coppia con tre figli, di dieci, sei e quattro anni. Due anni fa, hanno deciso di trasferirsi ad Alghero: all’inizio conducevano una vita tranquilla e dignitosa, grazie al loro nuovo lavoro nell’ambito della ristorazione, ma con l'avvento della pandemia la loro vita è cambiata improvvisamente. Lo scorso aprile, non riuscendo a far fronte alle spese dell’affitto di casa (...)

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Caritas diocesana

di CAGLIARI

Un Natale di gioia in tempi di pandemia

«Questo sarà un Natale di gioia: nonostante la pandemia, finalmente guardo al futuro con ottimismo, la gioia ha vinto la paura». Arrivato nell’Isola nel 2015, Clement (nome di fantasia) dallo scorso luglio si è trasferito a Villamar insieme a sua moglie Mabee (nome di fantasia) e alla loro piccola J., di 5 mesi. Costretti a lasciare il loro Paese, la Nigeria, dopo anni di sofferenze e difficoltà, finalmente l’opportunità di una nuova vita, di una comunità da cui si sentono accolti (...)

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Così come la Sacra Famiglia sa accogliere e custodire la Vita per eccellenza, a cominciare dal mistero di un Dio che diviene bambino in una Betlemme colma di stupore, anche la Caritas, nel suo piccolo, è come una sorta di famiglia in grado di promuovere e salvaguardare la vita, anche quella di una donna che viene da lontano, come nel caso di Yafit: una giovane madre senegalese che, in occasione del primo incontro, mostrava occhi impauriti che tradivano disperazione mista a una fierezza tipicamente africana. (...)

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Caritas diocesana

di LANUSEI

La grande famiglia della Caritas

«Alla Caritas ho trovato una grande famiglia». Così Luigia sintetizza la sua esperienza e quella dei suoi figli, con la Caritas diocesana di Lanusei. Luigia ha 38 anni. Nel 2002 si sposa e si trasferisce a Tortolì. Dopo alcuni anni la sua vita è allietata dalla nascita di una figlia, oggi dodicenne e da quella di un figlio, che di anni ne ha 9. Per una serie di vicissitudini la vita matrimoniale attraversa periodi di difficoltà fino alla separazione dal marito. (...)

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Caritas diocesana

di NUORO

Una casa per Natale

In una Nuoro provata, come tutto il mondo, dalla pandemia Covid, il Presepe 2020 sono anche loro. Sara, giovane nigeriana, il compagno Patrick, e la loro bimba Natalie (nomi di fantasia), sono un po’ l’emblema di un’epoca in cui si è smarrito il vero significato della Natività. Basta rileggersi il Vangelo secondo san Luca. Nella notte dei tempi non c’era posto per Giuseppe e Maria in un albergo... «Veniamo da Edo, Stato della Nigeria meridionale - racconta Sara -. Sia io che Patrick abbiamo lasciato famiglie numerose». (...)

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Caritas diocesana

di ORISTANO

Nella famiglia, la grande forza

Dopo più di un anno, Angela (nome di fantasia)è tornata nel nostro Centro di ascolto. Per lei non è stato facile perché, ci dice,«sono una persona che vorrebbe aiutare piuttosto che essere aiutata manon saprei che altro fare se non rivolgermi a chi, in questi anni, mi ha sempre sostenuto».
La sua, come altre, è una storia difficile ma colpisce per la forza e il coraggio dimostrati (...)

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Di fronte all’immagine evangelica della famiglia di Nazareth, che ci apprestiamo a contemplare in questo tempo di preparazione al Santo Natale, si può correre il rischio di ammirarla unicamente come modello ineguagliabile - e pertanto irraggiungibile - anziché riconoscerne la Santità a cui tendere nelle circostanze umane e universali che ogni famiglia ancora oggi può sperimentare. (...)

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Caritas diocesana

di SASSARI

La solidarietà generativa

Per lasciare il proprio Paese, la propria famiglia, i propri affetti, per andare in una terra straniera in cerca di una vita migliore, fuggendo da conflitti e miseria, bisogna avere grande determinazione, tanta quanta ce ne vuole per riuscire a vivere in una città lontana (non solo come distanza chilometrica), per superare tutte quelle difficoltà dovute alle differenze culturali, economiche, esistenziali.
Questa è anche la condizione di Joseph e Patricia (...)

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Caritas diocesana

di TEMPIO-AMPURIAS

Un albero di Natale dopo sette anni

«Ero abituata a non chiedere niente a nessuno. Il lavoro di mio marito e il mio di cuoca part-time erano sufficienti ad arrivare alla fine del mese». Inizia così la storia di Maria (nome di fantasia) di Tempio Pausania, una bella signora di poco più di cinquant’anni, madre di due figli e moglie di Filippo. Da sette anni quando arriva il Natale, festa di gioia, pace, serenità lei è triste e preoccupata. (...)

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Le prove del momento non spengano la luce del Natale

di Raffaele Callia

delegato regionale Caritas Sardegna

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Prosegue incessante il clima di incertezza che ha preso avvio nei primi mesi dell’anno. Continuano gli affanni e le preoccupazioni di un tempo di prova, dovuto alle conseguenze sociali ed economiche - oltre che sanitarie - della pandemia da Covid-19. Le diverse storie raccontate dalle Caritas diocesane della Sardegna, in questa newsletter d’Avvento 2020, lo confermano con buona evidenza, raccontandoci un tempo natalizio certamente diverso dagli ultimi anni.


Tuttavia, ad uno sguardo profondo e lungimirante, come dovrebbe essere quello di chi guarda con gli occhi della fede, anche questo periodo di prova è un tempo di luce: una luce vera e continua.


Vera perché è luce autentica di una promessa di salvezza per ognuno di noi; anche nelle storie più tristi e drammatiche, apparentemente senza uscita e falsamente condannate all’oscurità. Non è la luce artificiale e illusoria di qualche luminaria posticcia, imposta per l’occasione dai facili abbagli di una società distratta e che ha ridotto le festività natalizie a un rito stanco, ripetitivo, spesso ipocrita. La luce del Natale è la luce del Verbo che si fa carne e che viene ogni giorno ad abitare in mezzo a noi.


È luce continua perché in ogni circostanza, senza interruzione alcuna, illumina l’esistenza, restituisce il senso profondo di ogni singola vita, anche di quelle più fragili e provate dal dolore. La luce dell’Emmanuele, la luce del Signore che diventa bambino, è lampada per i passi incerti e stanchi di una madre che combatte contro una malattia; orienta nel cammino una coppia che ha perso un figlio prematuramente; è luce di speranza per chi è alla ricerca di un lavoro che possa dare sostentamento alla propria famiglia; è faro-guida nella “navigazione” spesso turbolenta di tanti fratelli stranieri che lottano per raggiungere l’approdo di un luogo accogliente e fraterno.


A chi guarda con gli occhi non distratti della fede il Natale è l’Emmanuele che si incarna nella vita dei poveri: di quanti chiedono la carezza della carità e che, nel medesimo tempo, spingono ognuno di noi verso un impegno più esigente nei confronti della giustizia, ricordando a tutti i testimoni della Carità di Dio la dimensione profetica del proprio servizio caritativo; una dimensione che annuncia il Vangelo e che allo stesso tempo ne denuncia ogni sua violazione, ogni sua stortura.


Il Natale ci offre questa straordinaria occasione: che anche in questo tempo di prova la luce vera e continua del Natale del Signore Gesù illumini i nostri cuori.

 

La newsletter IMPEGNOCARITAS, realizzata nell'ambito del Coordinamento regionale comunicazione della Caritas Sardegna,

è curata da Maria Chiara Cugusi e da Raffaele Callia in sinergia con i direttori, i referenti comunicazione e le équipe delle Caritas diocesane

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