N. 3, 8 dicembre 2021 - NEWSLETTER DELLE CARITAS DIOCESANE DELLA SARDEGNA
IMPEGNOCARITAS
UNA CHIAMATA A CUI RISPONDERE
CON GIOIA
L'Immacolata Concezione
Gherardo delle Notti - Adorazione del Bambino, 1661-1662, Firenze, Galleria degli Uffizi)
AVVENTO
Tempo tridimensionale
«L’Avvento (...) è un tempo tridimensionale per così dire, un tempo per aggiustare lo spirito, per purificare lo spirito, per far crescere la fede con questa purificazione. (...) Esso «è proprio per rinnovare la fede, per purificare la fede perché sia più libera, più autentica». (...) Esso «purifica la memoria del passato, cosa è successo quel giorno: è nato il Signore, è nato il Redentore che è venuto a salvarci».
Ma l'Avvento «ha anche un’altra dimensione: è per purificare l’attesa, purificare la speranza, perché quel Signore che è venuto là, tornerà, tornerà. (...) La terza dimensione è più quotidiana: purificare la vigilanza. (...) Il Signore viene ogni giorno, ogni momento, nel nostro cuore, con l’ispirazione dello Spirito Santo. (...)».
Papa Francesco,
Meditazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae Marthae
3 dicembre 2018
MONS. GIOVANNI PAOLO ZEDDA, VESCOVO DELEGATO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SARDA PER IL SERVIZIO DELLA CARITÀ
CHIAMATI AD AMARE
Nelle nostre Caritas parrocchiali tante persone, giovani e adulti, uomini e donne, offrono volontariamente e gratuitamente molto del loro tempo nell’attenzione a chi si trova in difficoltà. La loro decisione di mettersi a servizio dei poveri può essere causata da diverse motivazioni: il desiderio di rendersi utili, la gioia sperimentata nell’aiutare altri, l’imitazione di qualcuno che si è reso a noi disponibile in un momento di difficoltà. O forse sono stati spinti da altre ragioni, apparentemente anche molto meno valide.
Dio sa accettare anche le nostre motivazioni meno nobili, ma desidera purificare le nostre intenzioni, perché possiamo arrivare ad essere sempre più simili a Lui nel suo amore gratuito.
Un modo in cui ci aiuta a capire questo suo desiderio è l’invito che fa ad ogni battezzato di contemplare la storia della salvezza e di diventarne protagonisti attivi.
Tutti noi nella comunità cristiana possiamo riscoprire questo suo progetto nel vivere l’anno liturgico. In questo tempo di Avvento e di Natale abbiamo l’opportunità di un vero cammino di purificazione del nostro modo di amare e di servire, guardando a Gesù obbediente al Padre e imitando le persone che gli sono state più vicine.
La creatura che più lo ha accolto è sua Madre, la Vergine Maria. Perciò possiamo lasciarci aiutare da Lei.
Maria, “la piena di grazia”, accetta di vivere la sua vita a disposizione di un disegno d’amore che la supera da ogni parte. È Dio che ci ama per primo e ci chiama a collaborare con Lui. La libera decisione di diventare “servi” del Signore e dei fratelli – che Dio ci propone e la cui realizzazione Lui stesso sostiene col dono del suo Spirito – deriva dalla scoperta e dall’accoglienza della realtà di Dio che ama ogni sua creatura con gratuità, nonostante la nostra debolezza e addirittura il nostro rifiuto.
Dio non ci costringe ad amarlo e a fare ciò che Lui vuole: desidera da noi un amore libero, che si traduca in piena disponibilità e obbedienza. Attende il nostro libero “sì”.
Ma per accogliere i piani di Dio non bisogna essere troppo centrati sui propri piani; dobbiamo essere “vuoti”, non pieni di noi stessi, dei nostri desideri, delle nostre attese. Dobbiamo essere liberi, come Maria. E, come Lei, dobbiamo essere attenti alla volontà di Dio e pronti a metterci al servizio dei fratelli che Lui ci mette accanto.
Così il Signore Gesù si farà presente nella nostra vita e i poveri che sapremo accogliere diventeranno “i nostri evangelizzatori”.
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IMPEGNOCARITAS
N. 3, 8 dicembre 2021
UNA CHIAMATA A CUI RISPONDERE CON GIOIA
Caritas diocesana
di ALES-TERRALBA
Chiamati a un servizio di ascolto e condivisione
di Stefania Pusceddu
Paolo Frongia, farmacista, e la moglie Cristina Lampis, insegnante, entrambi di Arbus, dedicano il loro tempo libero al volontariato, uniti dall’amore. Già impegnati da anni in alcune attività della parrocchia, con l’arrivo del nuovo parroco, don Daniele Porcu, sono entrati a far parte del Centro di accoglienza interparrocchiale della Caritas di Arbus. (...)
Caritas diocesana
di ALGHERO-BOSA
La gioia del sentirsi chiamati
di Chiara Delogu
L’Avvento ci porta a stare svegli, ad essere curiosi e ad attendere l’arrivo della rinascita, che ci coinvolge e abbraccia ogni anno in modo diverso e sempre nuovo. Lisetta rappresenta un grande esempio per la Caritas diocesana di Alghero-Bosa e ci racconta la sua esperienza di volontaria e responsabile della mensa. «Ho iniziato nel 1993 a 45 anni, perché facevo parte del Centro Italiano Femminile (...)
Caritas diocesana
di CAGLIARI
Il desiderio di mettersi
al servizio del prossimo
di Maria Chiara Cugusi
«Desideravo fortemente fare volontariato: dopo tanti anni dedicati alla famiglia, avevo finalmente più tempo libero, i figli erano grandi, e sentivo il bisogno di ricambiare e trasmettere il tanto amore ricevuto, rendendomi utile alle persone meno fortunate». Simonetta Argiolas, volontaria presso la Mensa della Caritas diocesana di Cagliari, inizia così il racconto (...)
Caritas diocesana
di IGLESIAS
Dono per gli altri come vocazione
di Emanuela Frau
«La vocazione mi è stata trasmessa dai miei genitori e dai miei nonni, poi è maturata in età adulta; arriva già da quando si è bambini». Ne è convinta Anna Franca Manca, che, con un grande sorriso accogliente, ci racconta la sua chiamata al servizio degli altri. Infermiera in pensione da qualche anno, attraverso la sua esperienza professionale ha imparato che ciascuno ha bisogno del prossimo (...)
Caritas diocesana
di LANUSEI
Volontari per gratitudine e per amore
di Augusta Cabras
Lia Meloni e Angelo Sette sono volontari della Caritas diocesana di Lanusei, quelli della prima ora, convinti e contenti di condividere il tempo e la propria esperienza per aiutare chi vive in una condizione di fragilità, provando ad alleviare le sofferenze e a sanare le ferite. Facciamo ad entrambi una domanda provocatoria: “ma chi ve lo fa fare? Perché impegnare il tempo e le energie, per persone che neanche si conoscono, (...)
Caritas diocesana
di NUORO
Il germoglio della vocazione è l’amore
di Stefania Ruggiu
La “vocazione” al volontariato di Maria Antonietta nasce negli anni '80, quando incontra Franco, un ragazzo paraplegico che qualche anno dopo sarebbe diventato suo marito. È lui, con quel carattere forte e generoso tanto da creare la cooperativa “Progetto Uomo” per aiutare le persone con disabilità, che le insegna la bellezza del donarsi totalmente e gratuitamente non solo nella coppia, (...)
Caritas diocesana
di ORISTANO
Storie diverse, stessa chiamata
a cura della Caritas diocesana arborense
Storie diverse perché diversi sono i volontari che vogliono raccontare la propria esperienza in risposta ad una “chiamata” che li spinge a dedicare un po’ del proprio tempo al prossimo, provando medesime paure e incertezze ma anche la forza per superarle.
Tomasa ha iniziato a prestare servizio nella Caritas diocesana di Oristano perché cercava (...)
Caritas diocesana
di OZIERI
V come volontario, V come vocazione
di Stefania Sanna
Il sì di un volontario Caritas nasce da un sentimento che si concretizza con un aiuto materiale verso il prossimo. Un sì simile a quello della Vergine Maria che si mette a disposizione di un Dio che, dal poco, compie meraviglie. Un sì che ha attraversato la pandemia ed affrontato il virus tanto temuto, che ha bloccato il mondo, permettendo l’azione di tanti volontari Caritas (...)
Caritas diocesana
di SASSARI
Per spirito di servizio fatto volentieri
di Gianfranco Addis
Ogni giorno alle 7.20 Caterina ha già aperto il Centro Servizi diocesano della Caritas di Sassari in largo Seminario 3, dove da più di 40 anni vengono distribuiti quotidianamente beni di prima necessità.
«Vado presto perché c’è sempre da sistemare qualcosa prima che inizino ad arrivare le persone che hanno bisogno». Ogni giorno sono circa 50 le persone che bussano alla porta (...)
Caritas diocesana
di TEMPIO-AMPURIAS
"Desideriamo renderci utili con un cuore aperto alla volontà di Dio"
di Daniela Astara
Come un seme piantato nel giardino. Così la sua fede coltivata dai tempi dell'oratorio nella parrocchia della Sacra Famiglia di Olbia è cresciuta e si è fortificata. Da bambina che giocava all'esterno della chiesa di via Roma a volontaria della Cittadella della Carità nel Centro di ascolto. Rossella Sini, 43 anni, è una pedagogista, un'insegnante premurosa e attenta. La Caritas è entrata nella sua vita (...)
Il servizio ai poveri come vocazione
di Raffaele Callia
delegato regionale Caritas Sardegna
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Cosa spinge tante persone di diversa età, con un bagaglio di competenze diverse e con storie di vita differenti, a dedicare parte del proprio tempo, parte di se stessi – in alcuni casi interamente se stessi – per gli altri? Non lo si fa per guadagnarci qualcosa in termini economici (anzi, molto spesso ci si rimette di tasca propria); non si è spinti da smanie di protagonismo (altrimenti sarebbe vanità narcisistica e, peggio ancora, peccato d’orgoglio); non lo si fa nel tempo perso (anzi è necessario “perdere” del tempo per dedicarsi agli altri, molto spesso sacrificando famiglia e amicizie). E dunque qual è la leva che smuove, che dà la spinta affinché uomini e donne, giovani e meno giovani, si dedichino al volontariato?
Sono tante le persone che, anche nella nostra regione, si dedicano a qualche forma di impegno volontario, in un tessuto associativo cresciuto progressivamente e che ha senza dubbio arricchito le varie comunità. Si tratta di un fenomeno ampio, inquadrabile a stento nelle categorie giuridiche e amministrative del cosiddetto “Terzo Settore” (che affianca il pubblico e il privato), soprattutto alla luce della recente riforma in materia, tanto da far ipotizzare l’esistenza di un vero e proprio “Quarto Settore” per definire in modo esclusivo l’impegno organizzato di quanti si dedicano gratuitamente e senza alcun riconoscimento pubblico alla cura della comunità in senso lato.
Chi fa una significativa esperienza di volontariato, in particolare sul versante della prossimità sociale ed educativa, sa bene (e lo sanno tantissimi giovani che hanno fatto il Servizio civile) che è molto più ciò che si riceve di quanto si possa dare. È quasi un invito a rileggere le pagine evangeliche del miracolo dei pani e dei pesci e di come dal poco che si ha (e si è), grazie alla proprietà diffusiva dell’amore, sia possibile moltiplicare il bene e condividerlo.
Ecco perché in molti, seguendo il richiamo di San Paolo – Caritas Christi urget nos – nel porsi la domanda “chi te lo fa fare?” rispondono nei termini di una semplice e impegnativa vocazione: “è l’amore ricevuto da Dio che mi chiama e mi spinge ad amare gli altri”. Come dire che non siamo in grado di accogliere, ascoltare, curare le ferite se anzitutto non ci sentiamo piccoli noi per primi; se non ci sentiamo accolti, ascoltati e amati da Dio.
L’aver scelto per questo numero di ImpegnoCaritas l’icona dell’Annunciazione in prossimità del Natale ci ripropone un esempio sublime di risposta alla chiamata; una vocazione al servizio che è totale dono di sé: nella semplicità e nell’obbedienza al volere dell’Amato, fonte del vero Amore.
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