N. 7, 16 DICEMBRE 2023 - NEWSLETTER DELLE CARITAS DIOCESANE DELLA SARDEGNA
IMPEGNOCARITAS
“PACE IN TERRA AGLI UOMINI AMATI DAL SIGNORE”
«(...) Ora, Madre, prendi ancora una volta l’iniziativa; prendila per noi, in questi tempi lacerati dai conflitti e devastati dalle armi. Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso della fraternità, non ritrova l’atmosfera di casa. Intercedi per il nostro mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita – ogni vita umana! – e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro. (...)»
Papa Francesco,
a conclusione dell’ora di preghiera Pacem in terris
(27 ottobre 2023)
MONS. GIOVANNI PAOLO ZEDDA, VESCOVO DELEGATO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SARDA PER IL SERVIZIO DELLA CARITÀ
CHIAMATI AD ANNUNCIARE E REALIZZARE
LA PACE OGNI GIORNO
In questo tempo siamo chiamati a vivere un’attesa piena di speranza e ad accogliere il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio per entrare il più possibile in esso.
Un mistero da contemplare come dono gratuito, da adorare perché espressione dell’amore di Dio, da vivere come principio della nostra salvezza.
L’annuncio degli angeli a Betlemme ha iniziato a svelarcene il significato: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini, che egli ama”: cielo e terra si incontrano; la gloria di Dio è venuta in mezzo a noi e l’amore di Dio ci offre in dono la pace.
La pace. Noi spesso la riduciamo al quieto vivere e al benessere individuale. Ma la pace è Cristo stesso. Accoglierlo e seguirlo, testimoniandolo nella fraternità e nella carità, fa diventare anche noi costruttori di pace.
Ma quale pace ci è donata e dobbiamo invocare e costruire?
Solo nella relazione vitale tra Dio e il suo popolo si sperimenta concretamente l’azione del Signore e si riceve la pace intesa come pienezza di vita, benessere e serenità del cuore. Questa pace nessuno può togliercela, perché niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore che il Padre ci ha offerto nel suo Figlio.
Questa pace siamo chiamati ad annunciare e realizzare ogni giorno, nella nostra attenzione ai fratelli, nella carità concreta verso gli ultimi, nell’animazione delle nostre comunità cristiane.
Il 1° gennaio celebreremo la solennità di Maria, Madre di Dio. Essa coinciderà con la Giornata mondiale della pace, che avrà per tema: Intelligenze artificiali e pace. Papa Francesco sollecita un dialogo aperto sul significato di queste nuove tecnologie e richiama la necessità di vigilare e di operare affinché mai attecchisca una logica di violenza e di discriminazione nel produrle e nell’usarle, a spese dei più fragili e degli esclusi.
Se guardiamo a Maria scopriamo che la pace di Dio è generata, sostenuta, accompagnata dalla fiducia. La Madre di Dio non si è lasciata abbattere dalla prova, neanche quando il suo Figlio è stato inchiodato alla croce. La sua fiducia ha reso possibile una risposta d’amore al progetto di Dio, nella totale disponibilità dell’esistenza.
La nostra speranza dovrà ancora fare i conti con la paura che l’umanità rimanga inguaribilmente malata dei suoi mali. Ma Dio, facendosi uomo, ha detto sì a questa storia tormentata e si impegna a far germogliare il mondo nuovo che tutti i poveri e i giusti attendono. Dal momento che Dio ha piantato stabilmente la sua tenda in mezzo a noi, ci ha fatto conoscere il suo progetto e si è donato interamente per realizzarlo, il nostro sogno non è più follia o illusione, ma una realtà che attecchisce un poco alla volta e offre segni concreti di novità, attraverso la nostra fatica piena di fiducia, in atteggiamento costante di perdono e di riconciliazione con tutti i fratelli.
Potendo contare su tante risorse distribuite generosamente dallo Spirito, siamo chiamati a vivere come Chiesa, come famiglia di Dio, un “noi” in cui ciò che conta è innanzitutto l’essere discepoli di Cristo, impegnati a portare il suo Vangelo e ad accogliere la sua pace, traducendola in carità concreta.
“PACE IN TERRA AGLI UOMINI AMATI DAL SIGNORE”
Caritas diocesana
di ALES-TERRALBA
Ritrovare la capacità di sentirsi amati da Dio
di Stefania Pusceddu
Sonia (nome di fantasia) ha affrontato dure prove con la sua famiglia, temendo di non farcela nei momenti più difficili. Ha convissuto con le preoccupazioni di una vita di ristrettezze economiche in una piccola casa in campagna, per niente accogliente, umida e con spazi insufficienti. A questo si aggiungono i pregiudizi per la popolazione Rom, che non le hanno risparmiato diffidenza ed emarginazione. (...)
Caritas diocesana
di ALGHERO-BOSA
Rifugiati nella pace: la storia di Rostik e della sua famiglia ad Alghero
di Gabriele Tilloca
Non è semplice parlare di pace in un periodo in cui sembra che tutti ci siamo abituati ai conflitti. Dai più noti, come la guerra in Ucraina, l’attacco di Hamas in Israele e la successiva operazione dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, l’azione militare dell’Azerbaijan in Nagorno Karabakh, o i numerosi colpi di stato verificatisi in Africa centro-occidentale. Tuttavia, è proprio in questo contesto che il messaggio di pace risulta ancora più importante, sia nelle preghiere che nei gesti concreti. (...)
Caritas diocesana
di CAGLIARI
Ricominciare grazie all’amore di Dio
di Maria Chiara Cugusi
Un passato difficile e un futuro tutto da ricostruire, in cui grazie alla Caritas sta riacquistando la fede e la speranza. Liberato (nome di fantasia), 51 anni, ogni pomeriggio lo passa nella parrocchia di Sant’Eulalia, a Cagliari: lì sistema le piante, fa qualche lavoro di manutenzione, oltre ad animare le messe con i canti e la lettura delle preghiere. «Qui sto bene, mi sento a casa. Non penso a ciò che non ho fatto, alle relazioni perse. Sto facendo cose utili, belle. Oggi mi accorgo di essere stato salvato da Dio tante volte. (...)
Caritas diocesana
di IGLESIAS
Appoggerò sempre chi fa del bene in nome di Cristo
di Emanuela Frau
«Era il periodo del Covid, quando mi sono ritrovata in una situazione di difficoltà: a casa di mia nonna, senza un’entrata, senza poter badare alle spese primarie. Dal Centro di ascolto della parrocchia del “Cuore Immacolato” sono stata indirizzata alla Caritas». Inizia così il racconto di Elisa che, di fronte ad un’operatrice della Caritas di Iglesias, ripercorre le tappe di un particolare periodo della sua vita. Aveva ricevuto un aiuto per le esigenze alimentari e per far fronte al pagamento delle bollette. (...)
Caritas diocesana
di LANUSEI
L’Amore che rinnova
di Augusta Cabras
Suor Paula, suor Silvia e suor Veronica sono cuore e braccia della Caritas diocesana di Lanusei. Sono arrivate circa sei anni fa e da allora la loro azione è specchio del loro carisma, impegnate quotidianamente per sanare le ferite dell’umanità povera e sofferente, chiamate a testimoniare l’amore di Dio con compassione, gentilezza, gioia e misericordia, sui passi di Francesco e Chiara d’Assisi. Nel servizio incontrano donne e uomini, spesso soli, sofferenti, con pochi mezzi e nessuna speranza. (...)
Caritas diocesana
di NUORO
“Il perdono la chiave dell’amore”
a cura della Caritas diocesana di Nuoro
La famiglia di Claudia (nome di fantasia), insegnante, è sempre stata felice. Marco (nome di fantasia), il figlio, un bambino dolce, affettuoso e studioso. Da grande avrebbe voluto fare il “politico” o l’ingegnere. Un ragazzo pieno di vita. Tutto bene, fino al secondo anno del liceo scientifico. Quell’anno conosce una “amica” particolare: la droga. Il cambiamento è repentino. Il giovane non segue più le regole e il rapporto con la madre s’incrina. (...)
Caritas diocesana
di ORISTANO
Sulla via della riconciliazione: la storia di Serena e Raffaella
A cura della Caritas diocesana di Oristano
Serena (nome di fantasia) è una giovane donna di 26 anni che qualche anno fa è arrivata alla Caritas diocesana di Oristano attraverso l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, per svolgere diverse ore di volontariato in seguito alla condanna per l’aggressione nei confronti della madre, Raffaella (nome di fantasia) rimasta poi invalida in seguito ai fatti.
Terza di tre figli, ha vissuto fin dall’infanzia una situazione familiare complessa a causa della separazione conflittuale dei genitori, ed è finita a fare uso di droghe. (...)
Caritas diocesana
di OZIERI
Valutare attentamente i passi da compiere per arrivare
al cuore arrabbiato
di un ragazzo
di Stefania Sanna
La storia di rinascita di Andrea (nome di fantasia) parte da molto lontano, sin dall’infanzia, perché nato in una famiglia con una grave situazione di disagio. «Ho sempre vissuto la povertà - racconta Andrea che oggi è adulto e può parlare della sua storia - è una parola che posso dire di aver vissuto pienamente comprendendo giorno dopo giorno che quello che mi differenziava dagli amici non era solo ciò che mancava, ma il profondo senso di disagio e di isolamento che si è trasformato da dolore in rabbia».
(...)
Caritas diocesana
di SASSARI
“L’amore per lo studio che dà speranza all’uomo”
di Lidia Lai
Bereket è arrivato a Sassari nel 2020 nell’ambito della II edizione del Progetto “Unicore” (Corridoi universitari per rifugiati) per seguire il Corso di Laurea magistrale in Urbanistica nell’Università della città. L’amore e la passione per lo studio sono sempre stati componenti fondamentali della sua vita. Oggi trentacinquenne, dopo aver conseguito la Laurea in Scienze del Turismo in Eritrea, è costretto a lasciare il suo Paese e a rifugiarsi in Etiopia. Qui viene accolto per nove anni in un campo profughi dove, nonostante le difficoltà, continua a studiare desideroso di realizzare i suoi sogni a livello lavorativo. (...)
Caritas diocesana
di TEMPIO-AMPURIAS
La storia di Filippo: dallo sconforto alla speranza attraverso l'amicizia
e la solidarietà
di Daniela Astara
Filippo (nome di fantasia), adesso ha 64 anni e ogni giorno si reca nella Caritas diocesana di Tempio-Ampurias per dare una mano e restituire l’aiuto ricevuto da quando, qualche anno fa, ne aveva avuto bisogno. Aveva perso il lavoro ed era davvero difficile per lui portare il cibo a casa dove l’attendevano una moglie e tre figli, e pagare le bollette. Nella Caritas in viale don Sturzo a Tempio Pausania ha trovato un luogo in cui la parola del Vangelo secondo Luca: “Pace in terra agli uomini amati dal Signore” si è fatta azione concreta. (...)
La pace nasce dall’incontro
di Don Marco Statzu
delegato regionale Caritas Sardegna
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Sono storie di vita e di riscatto quelle che raccontiamo in questa Newsletter.
Storie di una pace costruita e ricercata con fatica e con tenacia, frutto dell’incontro con persone che hanno creduto nella possibilità di uscire da situazioni disperate, hanno dato fiducia sperando contro ogni speranza, hanno sorretto, consolato, perdonato, sostenuto.
Storie di incontri tra persone, tra fratelli e sorelle. Non “noi della Caritas” e i poveri, ma fratelli e sorelle che si sono incontrati nel momento in cui uno aveva bisogno dell’altro. Storie di mediazione, dove la Caritas ha fatto da ponte per il passaggio del bene che viene da Dio, dell’amore e della pace che solo lui può dare. E ha fatto da tramite anche per la riconciliazione tra genitori e figli, tra fratelli.
Perché in fondo l’annuncio del Natale è annuncio che Dio si è fatto uomo, che c’è un passaggio aperto per tutti che dall’amore di Dio scende fin sulla più piccola creatura, e che anche nel più diseredato, disperato e farabutto, una feritoia è aperta nel cuore che può accogliere la luce e ritornare a vivere.
La gloria di Dio s’incrocia con la disponibilità a farsi raggiungere dal suo amore, e a permettere anche ad altri di incontrarlo.
La nostra opera, testimoniata in queste dieci storie, racconta di questa incrollabile fiducia: fiducia di Dio, anzitutto, ma anche fiducia in Dio.
Troviamo strade poco battute nella ricerca della pace, nella ricerca della riconciliazione. Strade frastagliate, talvolta polverose, talvolta piene di erbacce. E allora diventiamo un po’ facilitatori, costruttori di ponti, proprio come quegli angeli che in quella notte annunciarono ai pastori l’incredibile: troverete un bambino in fasce, avvolto in una mangiatoia. Una scena fin troppo normale, da credere che la gloria di Dio era lì.
E allora anche noi, andando a Betlemme, ricorderemo che la nostra azione è prima di tutto un dono ricevuto: abbiamo ricevuto l’amore, siamo chiamati a condividerlo, ad aiutare altri ad allargare gli spazi del cuore.
Buon Avvento e buon Natale a tutti!